Chiesa di S. Girolamo Dottore in Pontererra

  • STORIA

    Fin dalla seconda metà del ‘500 a Ponteterra era attestata la presenza di un sacerdote, e, quindi, di una chiesa. Nel 1673 furono effettuati degli interventi all’edificio e, nel 1685, venne innalzata la facciata. Nel 1718 una petizione a Ferdinando Gonzaga, Duca di Guastalla e Sabbioneta e Principe di Bozzolo, ci attesta la determinazione nella comunità di ampliare l’edificio. Solo nel 1777, tuttavia, abbiamo notizia della realizzazione del coro e di altre importanti opere sul campanile. La chiesa come sostanzialmente la vediamo oggi venne solennemente dedicata da Mons. Geremia Bonomelli, Vescovo di Cremona, il 21 novembre 1887. La visita pastorale del 1926 rilevava la necessità di interventi conservativi, che vennero realizzati solo nel 1945 dal Prof. Vezzoni Palmiro di Rivarolo del Re.

     

  • ARTE

     

    Benché le notizie siano scarse ed incerte, l’attuale chiesa di San Girolamo si può far risalire verosimilmente al XVII secolo. L’edificio è caratterizzato da un ampio sagrato e da una facciata in cotto a vista di elegante composizione. Nelle nicchie, ancora nel 1913, erano collocate delle statue poi scomparse. Il rosone, ancora accennato, venne chiuso quando in controfacciata venne realizzato l’organo Balbiani. Tre pinnacoli slanciano ancora di più la facciata, ingentilita anche da una apertura quadrilobata che lascia intravvedere l’azzurro del cielo. L’interno è ad una sola navata arricchita da otto cappelle, quattro a destra e quattro a sinistra. Queste costituiscono l’aspetto più interessante dell’edificio per la singolarità di ciascuna rispetto alle altre, eppure legate da una armoniosa concordia discordans. Stucchi, decori, pale, per quanto non eccezionali, in quanto caratterizzate da una certa vena “popolare”, si rivelano veramente interessanti. Suscita notevole attenzione il crocifisso ligneo della cappella grande a sinistra, che ricorda i modi eleganti del Bertesi, e l’intera cappella grande a destra, che custodisce un vero e proprio retablo spagnolo ligneo, dorato e a colori vivaci, costruito in modo tale da creare una prospettiva scenografica per custodire ed onorare il simulacro della Madonna del Rosario. Di pregio l’altare maggiore, ricco di tarsie marmoree policrome e di madreperla, proveniente da una chiesa di Cremona. Dietro questo, sulla parete centrale dell’abside, una cornice barocca in stucco contorna l’antico affresco raffigurante il titolare S. Girolamo, coperto in seguito da una interessante pala realizzata da Giovanni Bresciani, pittore di Corte del Duca Vespasiano, essa raffigura S. Girolamo e S. Giovanni Battista in adorazione della Trinità. Interessante pure il ciclo della via Crucis, che ricorda la maniera del Morini. L’ambiente più sorprendente è, tuttavia, la sala dei Confratelli, dal soffitto ligneo a cassettoni, ma interessante, soprattutto, perché decorata da un originalissimo ciclo di affreschi. L’autore è certamente un modesto pittore locale, che non ha lasciato la firma ma la data dell’opera: 1683. Ha qui realizzato una originale carrellata di scene dell’Antico Testamento, corredata da citazioni bibliche e da insegnamenti morali contenuti in cartigli. Questa fascia di affreschi contorna e corona una crocifissione di più grandi dimensioni. Data l’originalità dell’opera essa merita una visita accurata nei singoli dettagli.

     

  • SPIRITUALITA'

     

    La chiesa di Ponteterra è l’unica parrocchiale in Diocesi di Cremona dedicata a S. Girolamo, un Santo di grande carattere, assai venerato nel primo millennio cristiano, uno dei quattro grandi Dottori della Chiesa latina, un uomo che ha dedicato la vita alla Parola di Dio e alla sua divulgazione, colui che, nel Prologo al commento del profeta Isaia scrive: “Se, infatti, al dire dell'apostolo Paolo, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio, colui che non conosce le Scritture, non conosce la potenza di Dio, né la sua sapienza. Ignorare le Scritture significa ignorare Cristo. Il patrocinio di S. Girolamo, probabilmente, spiega il motivo di tali e tante scene bibliche veterotestamentarie raffigurate nella sala dei Confratelli.

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